Dall’annuncio del suo futuro lancio, fatto in occasione del Kuhn International Press Meeting dello scorso luglio, fino al suo svelamento ad Agritechnica 2023, Karl di Kuhn, è stato, grazie anche al mantenimento di un rigoroso “top secret”  uno dei progetti di robotica che più hanno catalizzato l’attenzione dei media di settore, impegnati nella formulazione di ipotesi di vario genere sulle caratteristiche dell’inedito robot.

Ora finalmente è possibile  conoscerlo nella sua veste quasi definitiva, frutto di una progettazione avviata già cinque anni fa: il robot autonomo Karl di Kuhn è stato infatti una delle star indiscusse dell’ultima rassegna di Hannover, portatore di soluzioni tecniche innovative in grado di connettere il presente con il futuro.

MOTORE DIESEL VOLVO PENTA DA 175 CAVALLI

Il robot Karl di Kuhn fotografato ad Agritechnica 2023
Il robot Karl di Kuhn fotografato ad Agritechnica 2023

Presente e futuro, dicevamo, in una sola macchina: il motore diesel Volvo Penta D5 a 4 cilindri da 5,13 litri di cilindrata rappresenta per Kuhn una certezza, dato che questo propulsore viene montato dal 2016 anche sulle irroratrici semoventi della serie Artec.

Le due aziende hanno collaborato assieme allo sviluppo di Karl, in modo che ogni componente potesse essere ottimizzata per svolgere il proprio lavoro al meglio. Come dichiarato da Benjamin Deysieux, ingegnere aziendale di Volvo Penta, «In qualità di partner motori, piuttosto che semplicemente di fornitore di motori, abbiamo contribuito a questo progetto molto presto, circa due anni fa. Oltre al fatto che il blocco D5 è già utilizzato sulle irroratrici semoventi, è la potenza del motore a costituire un importante fattore di scelta: 5,13 litri di cilindrata e fino a 238 cavalli. Sulla macchina autonoma eroga 172 cavalli, con potenza e coppia ai bassi regimi».

L’efficienza del motore è assicurata dal massimo flusso d’aria e dal sistema di raffreddamento ottimizzato, che consentono al robot di lavorare anche in condizioni molto polverose. Inoltre, la posizione centrale del propulsore consente di equilibrare perfettamente i pesi all’anteriore e al posteriore, aspetto fondamentale su una macchina relativamente compatta larga 2,5 metri, lunga 4 e dalla massa di “sole” 5,8 tonnellate.

UN GENERATORE ELETTRICO PER LE ATTREZZATURE

Il robot Karl di Kuhn fotografato ad Agritechnica 2023

Chi era presente ad Agritechnica avrà sicuramente notato l’assenza del cardano fra Karl e l’erpice rotante: gli ingegneri di Kuhn, infatti, hanno deciso di guardare al futuro, dotando il robot di un generatore elettrico collegato al motore diesel che permette il funzionamento delle attrezzature. Questa scelta è stata dettata dalla concreta possibilità che nei prossimi anni, con il continuo sviluppo di motori elettrici, gli attrezzi saranno sempre più spesso azionati elettricamente piuttosto che con giunti cardanici, e l’azienda francese verrà così a trovarsi in una posizione vantaggiosa avendo già cominciato a sviluppare soluzioni di questo tipo.

L’azionamento elettrico consente anche di utilizzare solo lo stretto necessario in termini energetici, in quanto degli appositi sensori posizionati sull’attrezzo informano il generatore della potenza richiesta. Questo potrebbe essere il primo passo per lo sviluppo di un motore elettrico anche per la trazione di Karl, soluzione che in futuro potrebbe apparire al posto delle attuali unità endotermiche.

GLI ATTREZZI GUIDANO KARL

L’obiettivo di Kuhn è quello di creare un cantiere di lavoro che svolga al meglio l’attività in campo, ottimizzando le risorse, rispettando il suolo e operando in totale sicurezza: per questo motivo Kuhn ha dotato le proprie attrezzature di sensori in grado di sfruttare le migliori finestre metereologiche, di scegliere la giusta profondità di lavoro e densità di semina e anche di frantumare eventuali residui colturali.

Inoltre, il robot riesce a rilevare eventuali ostacoli e a correggere eventuali malfunzionamenti in totale autonomia, senza che debba intervenire l’operatore. All’uomo, quindi, resta solo il compito di portare Karl sul campo e, una volta segnati i confini, procedere con l’apertura di una missione nel quale vengono impostati i parametri di lavoro.

Il progetto di Kuhn è quello di creare una macchina autonoma che sia grado di lavorare assieme ad altri robot, costituendo una flotta di lavoro dove ogni modulo svolge il proprio lavoro in maniera coordinata con gli altri.

CINGOLI IN GOMMA PER RIDURRE IL COMPATTAMENTO

Il robot Karl di Kuhn fotografato ad Agritechnica 2023

Su una macchina che mira all’efficientamento della produzione nel massimo rispetto dell’ambiente, la scelta di una cingolatura in gomma è la migliore opzione per offrire la massima trattività con il minimo compattamento.

In particolare, Kuhn si è affidata a Camso, azienda francese del gruppo Michelin leader nello sviluppo e nella produzione di cingoli, che ha dotato Karl di nastri da 340 o 450 millimetri di larghezza. Il cingolo triangolare permette di mantenere il perfetto equilibrio del robot anche quando sono collegate attrezzature sia all’anteriore che al posteriore, distribuendo la massa su una più ampia superficie di terreno in modo da ridurre il compattamento del suolo.

GIÀ AVVIATI I TEST IN CAMPO

Kuhn sta sviluppando diverse attrezzature in modo che Karl possa svolgere qualsiasi mansione all’interno dell’azienda agricola; in particolare, i primi test si sono focalizzati sulla preparazione del terreno, con il robot che ha lavorato per circa 200 ore con una dischiera anteriore e un erpice rotante al posteriore.

Ad Agritechnica 2023 Karl era allestito con l’erpice rotante HR 2520e (elettrificato) nella parte posteriore e un rullo anteriore, per ottimizzare la distribuzione dei pesi.

Lo sviluppo del prototipo di Karl dovrebbe essere ormai allo stadio terminale, in quanto nel 2025 è prevista la prima preserie.

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