Dopo intense trattative è stato raggiunto l’accordo nella vertenza CNH di Jesi che vedeva contrapposte l’azienda, decisa a un forte ridimensionamento degli orari di lavoro e degli organici per far fronte alla pesante flessione degli ordinativi, e i sindacati. Dal 2021 ad oggi, infatti il sito avrebbe registrato un calo del 25% nella produzione dei trattori, e per il 2024 si stima un ulteriore calo tra il 5 ed il 15%.

MANTENUTO IL DOPPIO TURNO

Respinta l’ipotesi del passaggio al turno unico di lavoro (il mantenimento del doppio turno rappresentava la precondizione delle organizzazioni dei lavoratori per avviare qualsiasi trattativa), il patto prevede il passaggio dall’attuale cassa integrazione ordinaria alla cassa integrazione di “solidarietà”. Si aprirà inoltre la procedura di mobilità, su base volontaria, per 127 degli attuali 915 dipendenti a fronte di importanti incentivi economici.

Nell’incontro tra le parti, CNH ha inoltre ipotizzato di poter contenere il livello degli esuberi riportando a Jesi alcune produzioni dalla Turchia (si parla di parti di trasmissione dei motori) o internalizzando produzioni oggi affidate a ditte esterne.

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