L’analisi dei dati relativi agli infortuni in agricoltura nel periodo 2018-2022, presentati nel nuovo numero del periodico statistico Dati INAIL, evidenzia un trend decrescente, anche se si registrano ancora sfide e criticità.

Denunce di infortunio sul lavoro nella gestione agricoltura - Fonte Inail

Nel 2022, gli infortuni segnalati all’Inail sono stati 26.459, in calo del 2,9% rispetto all’anno precedente e del 21,5% rispetto al 2018. I dati evidenziano come gli infortuni durante l’attività lavorativa rimangano una preoccupazione rilevante, rappresentando la stragrande maggioranza dei casi rispetto a quelli in itinere.

NEL NORD-EST QUASI UN TERZO DELLE DENUNCE

Denunce di infortunio sul lavoro nella gestione agricoltura - Fonte Inail

La distribuzione geografica degli infortuni riflette una varietà di condizioni e fattori locali. Nel 2022, il Nord-Est è emerso come l’area con il maggior numero di infortuni denunciati, seguito dal Sud, dal Centro, dal Nord-Ovest e dalle Isole. L’Emilia Romagna si conferma come una delle regioni più colpite, con il 13% dei casi totali, seguita da Lombardia, Toscana, Veneto e Puglia.

Inoltre, l’analisi demografica evidenzia una netta prevalenza di lavoratori maschi nel settore agricolo, con circa l’82% dei casi di infortuni nel quinquennio che coinvolgono gli uomini, mentre per quanto riguarda il luogo di nascita, le denunce dei lavoratori con cittadinanza italiana rappresentano l’81,8% dei casi, quelle dei lavoratori dell’UE con esclusione dell’Italia il 4,4% e, infine, quelle degli Extra UE il 13,8%.

LA PERDITA DI CONTROLLO DEL MEZZO UTILIZZATO PRIMA CAUSA DI MORTE

Denunce di infortunio con esito mortale  nella gestione agricoltura - Fonte Inail

La perdita di controllo del mezzo utilizzato si conferma come la principale causa di morte negli incidenti sul lavoro in agricoltura.

Mediamente nel quinquennio 2018-2022 i decessi in Agricoltura sono stati circa 150 l’anno, con una punta massima nel 2019 (a incidere anche due incidenti plurimi nei quali hanno perso la vita 6 lavoratori) e un minimo (137) proprio nell’ultimo anno del periodo considerato.

Come la stessa Inail fa presente,  137 morti sul lavoro del 2022 nascondono un rapporto rispetto alle 26.459 infortuni denunciati di infortunio dello 0,52%, ben più elevato di quello osservato per l’Industria e servizi o per il Conto Stato (rispettivamente 0,18% e 0,04%) a dimostrazione della pericolosità degli eventi infortunistici che accadono nei campi nelle varie fasi di preparazione del terreno, semina, raccolta o nelle attività di allevamento del bestiame.

Gli infortunati deceduti sono nella stragrande maggioranza uomini (96%) e poco meno dei 2/3 dei deceduti hanno dai 50 anni in su con un’incidenza tendenzialmente crescente (8 punti percentuali in più nell’arco del quinquennio), a dimostrazione dell’invecchiamento progressivo anche per i lavoratori agricoli.

I 3/4 delle vittime sono italiani, il resto stranieri e in questo caso le comunità più rappresentate sono l’indiana (33 morti nel quinquennio), la marocchina (16), l’albanese e la senegalese (entrambe 11).

Le vittime, infine, si distribuiscono mediamente nel 31% dei casi al Sud, nel 22% al Nord-est, nel 18% al Nord-ovest, il 17% al Centro e il 12% nelle Isole. Considerando il dettaglio regionale le vittime sono concentrate maggiormente in territori a vocazione agricola: Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Piemonte.

INCREMENTO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI

Dopo una flessione causata dalla pandemia nel 2020, le denunce di malattie professionali hanno registrato un aumento costante nel 2021 e nel 2022. Questo fenomeno suggerisce una maggiore consapevolezza e segnalazione delle condizioni di salute correlate al lavoro agricolo. Le malattie muscolo-scheletriche rappresentano la maggior parte delle denunce, evidenziando la già nota natura fisicamente impegnativa del lavoro agricolo.

VETUSTÀ E PERICOLOSITÀ DI MOLTI TRATTORI E MACCHINE AGRICOLE ANCORA IN USO

Inail sottolinea come le attrezzature di lavoro risultino determinanti nell’accadimento di molti infortuni, in ragione della vetustà che caratterizza molti trattori e macchine ancora in uso, della loro mancata o incompleta manutenzione con aumento del livello di pericolosità connesso all’impiego, del loro utilizzo non corretto o da parte di operatori non formati.

Un’attenzione particolare, si legge nel report dedicato agli infortuni nel settore settore agricolo, va riservata ai trattori, sia per la loro importanza e versatilità in tutte le lavorazioni agricole grazie all’accoppiamento con le specifiche macchine operatrici, ovvero le cosiddette attrezzature intercambiabili, sia per l’elevato numero di infortuni mortali ad essi collegati e dovuti principalmente a schiacciamento in caso di ribaltamento del trattore. Tale evento, che può riguardare anche altre macchine agricole semoventi con operatore a bordo, può avvenire per cause diverse quali carichi eccessivi, manovre errate, pendenza del terreno troppo elevata.

La sicurezza dell’operatore in tali casi può essere garantita dalla presenza contemporanea di due dispositivi: una struttura di protezione contro il ribaltamento (roll over protective structure – ROPS) che garantisce un volume di sicurezza per l’operatore e la cintura di sicurezza che lo mantiene all’interno di tale volume.

L’ASSENZA DI ADEGUATI DISPOSITIVI DI SICUREZZA SU LARGA PARTE DEL PARCO MACCHINE AGRICOLE NAZIONALE

Sono però attualmente presenti sul territorio nazionale, e pienamente in uso da parte delle aziende agricole, trattori costruiti prima dell’entrata in vigore delle norme comunitarie e nazionali che hanno reso obbligatori tali dispositivi, essendone quindi sprovvisti. Si stima che il numero di tali mezzi sia superiore a 600.000 unità per quanto riguarda la presenza della struttura ROPS e a 1.200.000 unità per quanto riguarda la dotazione di cinture di sicurezza.

Analogamente, sono attualmente utilizzate macchine motorizzate con operatore a bordo (macchine mietitrebbiatrici, irroratrici, ecc.) o macchine senza motore che lavorano in accoppiamento con il trattore (erpici e aratri, attrezzature per la fienagione, rimorchi, ecc.) costruite anche qualche decennio fa e che quindi non sono dotate dei dispositivi di sicurezza previsti dalla Direttiva macchine nelle sue diverse edizioni e dalle specifiche norme tecniche. Ne conseguono pericoli di diverso tipo quali, per esempio, quelli derivanti dal contatto con parti in movimento prive di protezione o dalla proiezione di oggetti.

DAI BANDI ISI UN SUPPORTO ALLE MICRO E PICCOLE IMPRESE AGRICOLE PER MACCHINE PIÙ SICURE

I finanziamenti erogati dall’Inail nell’ambito dei Bandi Isi agiscono proprio con l’obiettivo di sostenere le micro e piccole imprese agricole nel dotarsi di macchinari efficienti e sicuri, provvisti di tutti i dispositivi e sistemi di sicurezza attualmente previsti.

I requisiti imposti per la riduzione dei fattori di rischio prevedono che, a fronte dell’acquisto di un nuovo trattore, l’impresa ne sostituisca uno già di proprietà che dovrà essere rottamato se “obsolescente” ossia immesso sul mercato prima di una determinata data fissata da ciascun bando. Analogamente, con la sola eccezione dei progetti finalizzati alla meccanizzazione delle operazioni manuali, anche in caso di acquisto di una macchina agricola l’impresa richiedente ne deve sostituire una analoga di proprietà, rottamandola se antecedente l’attuazione della Direttiva macchine 98/37/CE.

Fonte testo: Inail

Fonte tabelle: Dati Inail, N° 3, Marzo 2024, Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali – Settore agricolo.

Fonte immagini: VV.F. (apertura e interno), Free Images (credits: Roberto Belloli).