L’aumento del prezzo del gasolio agricolo sta assumendo dimensioni preoccupanti e mette a serio rischio il lavoro di migliaia di agricoltori che lo utilizzano per le loro attività quotidiane. A detta di Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, l’ordine di grandezza dei rincari del 40 per cento è un incremento che metterebbe in difficoltà qualsiasi settore produttivo e pesa ancora di più per gli operatori del primario, i cui margini di profitto sono già ridotti al minimo. Disagi analoghi stanno vivendo i pescatori, che in alcune città costiere hanno preferito fermarsi. Dopo aver dato prova di unità e grande capacità di resistenza durante l’emergenza coronavirus, l’agricoltura si trova ora ad affrontare una minaccia che sotto il profilo economico può rivelarsi ancora più grande.

INDISPENSABILE TROVARE UNA SOLUZIONE PER FAR SÌ CHE LA PRODUZIONE AGRICOLA PROSEGUA SENZA SOSTA

«Nel corso della crisi sanitaria il Governo ha fatto di tutto per garantire la continuità della filiera agroalimentare, considerata a ragione strategica per la tenuta del Paese – ha proseguito Tiso –. In base a queste stesse considerazioni, è altrettanto indispensabile trovare una soluzione all’impennata senza precedenti dei prezzi del gasolio per far sì che la produzione agricola prosegua senza sosta e siano scongiurati problemi di approvvigionamento».

Secondo Tiso è il momento di pensare a misure mirate a calmierare il prezzo dei carburanti e a contributi a fondo perduto, allentando i vincoli di bilancio che sono stati finora il punto di riferimento delle nostre politiche economiche. La congiuntura eccezionale giustifica misure altrettanto eccezionali, anche perché la crisi ucraina sta incidendo profondamente su altre voci di spesa delle imprese agricole, dai concimi all’elettricità.

Fonte: Confeuro

Fonte immagine: Carbery Plastics.

vedi anche: Il caro gasolio rischia di fermare i trattori nelle campagne