Siamo pronti a coltivare da quest’anno 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, per rispondere alle difficoltà di approvvigionamento dall’estero determinate dalla guerra. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione del tavolo sull’emergenza grano convocato al ministero delle Politiche Agricole dal sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio sulla carenza di materie prime che ha costretto ai primi razionamenti negli allevamenti ma anche nei supermercati con Unicoop Firenze che ha deciso di mettere un tetto agli acquisti di farina.

UNA PROPOSTA ALL’INDUSTRIA ALIMENTARE A MANGIMISTICA, CON IL RICONOSCIMENTO DI UN PREZZO DI ACQUISTO “EQUO”

Proponiamo all’industria alimentare e mangimistica – ha affermato Prandini – di lavorare da subito a contratti di filiera con impegni pluriennali per la coltivazione di grano e mais e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti nel rispetto della nuova normativa sulle pratiche sleali, per consentire di recuperare livelli produttivi già raggiunti nel passato.

DALL’ESTERO ARRIVA CIRCA LA METÀ DEL MAIS PER L’ALIMENTAZIONE DEL BESTIAME, IL 35% DEL GRANO DURO PER LA PASTA E IL 64% DI QUELLO TENERO PER IL PANE

Un impegno che – precisa Prandini – ridurrebbe sensibilmente la dipendenza dall’estero da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame, il 35% del grano duro per la produzione di pasta e il 64% del grano tenero per la panificazione, che rende l’intero sistema e gli stessi consumatori in balia degli eventi internazionali.

ALMENO UN MILIONI DI ETTARI TERRENO POSSONO ESSERE RECUPERATI IN ITALIA ALLA COLTIVAZIONE DI CEREALI

Autoapprovvigionamento

Secondo Prandini è possibile recuperare alla coltivazione di cereali in Italia almeno un milione di ettari di terreno garantendo redditività alla coltivazione ma anche contrastando seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono ed intervenendo inoltre seriamente sulle normative comunitarie che spingono a non coltivare i terreni, eliminando ad esempio l’obiettivo del 10% di terreni incolti.

Sulla stessa linea Massimiliano Giansanti, coordinatore di Agrinsieme – che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – intervenuto anch’egli alla riunione del Tavolo grano, svoltasi al Mipaaf.

SOSPENDERE TEMPORANEAMENTE L’ADOZIONE DELLA NUOVA PAC

«Guardando all’orizzonte comunitario – ha detto il coordinatore di Agrinsieme – riteniamo che debba temporaneamente essere sospesa l’adozione della nuova PAC, così come l’obbligo del greening; allo stesso modo si renderebbe necessaria una proroga dell’attuazione della strategia Farm to Fork, rivedendola alla luce della situazione odierna».

Vanno poi riviste – secondo il Coordinamento – le norme che vincolano o limitano la possibilità produttiva dei campi; proprio in considerazione del fatto che oggi in Italia, tra EFA e altro, abbiamo ben 1 milione di ettari che non vengono coltivati e che si potrebbero recuperare e mettere a regime.

RIVEDERE LE ALIQUOTE DELLE ACCISE SUL GASOLIO

Autoapprovvigionamento

«In questo contesto si inseriscono gli aumenti dei costi, con particolare riferimento a quelli dell’energia – ha sottolineato ancora Giansanti – che vanno calmierati con appositi interventi dell’esecutivo per garantire un’adeguata produzione di cereali e semi oleosi. Sul gasolio, in particolare, serve una rivisitazione delle aliquote delle accise».

L’ESIGENZA DI UNO STRUMENTO PER VALUTARE LE SCORTE DISPONIBILI DI MAIS, SOIA E GIRASOLE

Giansanti ha poi ricordato che a giorni si inizierà a seminare mais, soia e girasole, e l’agricoltura non può permettersi di perdere queste tre colture perché significherebbe ricorrere ancora di più ad approvvigionamenti esteri. L’Italia, a differenza di altri Paesi come ad esempio la Francia, non sa quante scorte ha a disposizione; serve uno strumento per valutare e avere contezza di queste scorte.

Fonti: Coldiretti e Agrinsieme.

Fonte immagini: New Holland, Cemo GmbH.

vedi anche: Il caro gasolio rischia di fermare i trattori nelle campagne