Alcedo Sgr, operatore di Private Equity indipendente che già detiene il controllo di Demetra spa, ha acquisito Dalbo A/S, primario produttore danese di attrezzature agricole. L’operazione dà vita a uno dei principali gruppi europei nel settore delle macchine agricole facendo leva sui tre marchi Agrimaster, Breviagri e Dalbo, con ricavi consolidati intorno ai 60 milioni di euro.

Demetra, con i marchi Agrimaster e Breviagri, gestisce due stabilimenti con sede in Italia, rispettivamente a Molinella (BO) e Nogara (VR). Agrimaster nasce nel 1984 ed è specializzata nella produzione di attrezzature per la manutenzione del terreno, in particolare trince e bracci decespugliatori, mentre Breviagri, con oltre 75 anni di storia, è specializzata nella produzione di attrezzature per la preparazione del terreno, in particolare erpici e zappatrici. Negli ultimi anni Demetra è cresciuta sia nel mercato nazionale che internazionale, rafforzando la propria posizione di mercato come primario operatore italiano del settore e leader nelle sue nicchie di riferimento con una forte posizione di mercato in Francia, Italia e Germania e una presenza in più di 80 Paesi.

LE ATTREZZATURE PER LA PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA (RULLI E COLTIVATORI) CORE-BUSINESS DI DALBO

Dalbo nasce nel 1948 in Danimarca ed è specializzata nella progettazione e produzione di rulli e coltivatori per la preparazione del letto di semina. Dalbo ha una significativa presenza di mercato nel Nord Europa, in particolare nel Regno Unito, in Germania e nei Paesi nordici. Dalbo ha una presenza diretta nel Regno Unito e in Francia con filiali locali interamente controllate. L’azienda gestisce uno stabilimento vicino a Vejle, nel sud della Danimarca, e impiega circa 80 dipendenti.

VERSO LA COSTITUZIONE DI UN POLO EUROPEO DELLE MACCHINE AGRICOLE

Con il supporto di Alcedo, spiega una nota, il nuovo Gruppo intende consolidare la propria posizione di leader di mercato nel settore delle attrezzature agricole in Europa facendo leva su una presenza geografica complementare e su un’ampia gamma di prodotti.

Dalbo continuerà ad essere gestita dall’attuale management team guidato dall’amministratore delegato Carsten Jensen, mentre Luciano Paiola, CEO di Demetra, sarà il presidente di Dalbo e del nuovo Gruppo, con il mandato di guidare il piano di crescita strategica del Gruppo.

«L’acquisizione di Dalbo rappresenta un passo importante nella creazione di un player europeo indipendente leader nel settore delle attrezzature agricole – ha spiegato Luciano Paiola, presidente e Ad di Demetra –. Demetra e Dalbo beneficeranno dell’ampia copertura commerciale sul mercato europeo con tre noti marchi e un ampio portafoglio di prodotti di alta qualità in grado di soddisfare le diverse esigenze degli agricoltori. Per quanto riguarda la preparazione e la manutenzione del terreno, saremo in grado di offrire una gamma di prodotti unica tra le più complete sul mercato, che va dalle trince, agli erpici, ai rulli e ai coltivatori per la preparazione del letto di semina, con forti sinergie commerciali e industriali da sviluppare».

TIVERON: FAVORIREMO LA CRESCITA CON NUOVE ACQUISIZIONI PUNTANDO NEL MEDIO TERMINE A 100 MILIONI DI EURO DI RICAVI CONSOLIDATI

«L’acquisizione di Dalbo segna un passo importante nel nostro progetto di realizzare un investimento di successo nel mercato delle attrezzature agricole in Europa – ha commentato Maurizio Tiveron, presidente e partner di Alcedo –  Faremo leva sulla nostra conoscenza del mercato e sul forte posizionamento competitivo del Gruppo per favorirne la crescita sia per linee interne che attraverso ulteriori acquisizioni, in un settore ancora fortemente frammentato, con l’obiettivo di raggiungere ricavi consolidati di 100 milioni di Euro nel medio termine».

L’acquisizione di Dalbo è stata finanziata attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario sottoscritto da un pool di primari fondi di private debt e banche italiane, ovvero Finint Sgr per conto del fondo di private debt Pmi Italia II, Tenax Capital per conto di Tenax Pmi, Banca Finint e Iccrea Banca.

Fonte: Nord Est Economia