C’è molta soddisfazione e gratitudine tra i contoterzisti veneti per l’iniziativa del consigliere regionale Filippo Rigo di rilanciare in Veneto l’Albo degli agromeccanici, presentando un progetto di legge che va a modificare la legge regionale del 2014 inserendo non solo l’istituzione di un albo delle imprese agromeccaniche, ma anche la previsione di sostegni economici che permettano l’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature.

«Aver definito i contoterzisti professionisti dell’agricoltura rende giustizia dell’impegno dei nostri imprenditori di mantenere un costante orientamento al cliente, fornendo agli agricoltori servizi agromeccanici professionali, investendo per loro in attrezzature e competenze sempre più costose, complesse e smart”, ha commentato il direttore dei contoterzisti Apiumai di Padova, Francesco La Gamba.

NELLA REGIONE SI CONTANO CIRCA 1.500 IMPRENDITORI AGROMECCANICI

In Veneto si contano circa 1.500 imprenditori agromeccanici che già dal 2014 disponevano, almeno sulla carta, di un Albo regionale di categoria. Tuttavia, in assenza di un Regolamento attuativo, non era possibile iscriversi e quindi non potevano essere valorizzati per il livello dei servizi offerti. «La grande novità apportata dal consigliere Rigo è aver agganciato l’albo a futuri sostegni economici che permetteranno l’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature, come è stato fatto in Lombardia e in Emilia-Romagna», ha aggiunto il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti, Aproniano Tassinari.

UNCAI: LA PROFESSIONALITÀ FA LA DIFFERENZA

In Italia, ricorda Uncai, i contoterzisti svolgono la quasi totalità delle operazioni di raccolta di cereali e foraggi, l’80 per cento dei trattamenti fitosanitari e il 60/70 per cento delle lavorazioni del terreno e della semina. Inoltre sta crescendo il ricorso ai contoterzisti anche nelle colture specializzate come quelle frutticole, orticole o viticole. «Siamo i principali acquirenti di trattori di alta potenza, di macchine per la raccolta (trince e mietitrebbie) e di attrezzature che permettono una gestione responsabile e rispettosa del suolo e delle risorse ambientali; sono macchine molto costose che, per rendere dal punto di vista agro-ambientale senza generare diseconomie, devono essere affidate a contoterzisti professionali», ha illustrato il presidente di Apiumai Padova Damiano Merlin.

In Veneto, fa presente la nota stampa diffusa da Uncai,  lavorano nelle imprese agromeccaniche circa 5.000 operatori ai quali gli agricoltori non chiedono solo di saper guidare bene un trattore ma anche di programmarne con precisione le operazioni attraverso computer di bordo e di consegnare a fine campagna mappe di produzione dettagliate. «Si tratta di competenze altamente professionalizzanti: Grazie all’albo siamo convinti che tali competenze diventeranno il criterio di scelta nella variegata offerta di servizi agromeccanici», ha proseguito Merlin.

PRONTI A COLLABORARE CON LA REGIONE NEI PROSSIMI STEP

«I Contoterzisti Uncai si augurano di poter collaborare con il consigliere Rigo e con la Regione nei passi successivi alla legge di istituzione dell’albo regionale, dalla definizione del Regolamento attuativo, ai bandi riservati agli iscritti all’Albo per l’acquisto di macchinari, alle forme di sostegno per le aziende agricole che ricorreranno a servizi conto terzi certificati attraverso l’Albo. Condividere l’idea che gli agromeccanici siano strumenti fondamentali per far crescere l’agricoltura veneta è il primo passo per avviare una collaborazione che porterà sicuri frutti», ha concluso il presidente Uncai Tassinari.

SODDISFAZIONE PER L’INIZIATIVA ANCHE DA PARTE DI CAI AGROMEC

Anche la Fimav, la federazione veneta degli agromeccanici aderente a CAIagromec, ha manifestato, attraverso il suo presidente Alfredo Zanirato,  piena soddisfazione per l’iniziativa promossa e sottoscritta dal consigliere Filippo Rigo, che ha riconosciuto alle imprese agromeccaniche un decisivo contributo al progresso dell’agricoltura veneta, divenuta sempre più una terra dai prodotti eccellenti e invidiati in tutto il mondo.

Come ha osservato il presidente nazionale di CAIagromec, Gianni Dalla Bernardina, «si sta ormai completando un processo che ha coinvolto alcune grandi regioni agricole del Nord come il  Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna e che rappresenta una pietra miliare per la valorizzazione del ruolo delle imprese  agromeccaniche. Un ulteriore passo avanti verso la diffusione della  consapevolezza, anche al livello nazionale,  che solo gli agromeccanici possono portare tecnologia e innovazione a tutta l’agricoltura italiana».

Fonti: Uncai e CAIagromec