Il secondo incontro sulla vertenza Goldoni organizzato lo scorso 16 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo economico per chiedere all’azienda un aggiornamento dopo il via libera del Tribunale al concordato liquidatorio non solo non ha fornito le risposte sperate ma ha fatto registrare addirittura un aggravarsi della situazione.

LA CRISI SI ALLARGA AD ARBOS

Vertenza Goldoni

Come riferisce il comunicato stampa diffuso dalla Regione Emilia-Romagna, durante la videoconferenza – che ha visto la partecipazione del sottosegretario di Governo, Alessandra Todde, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e degli advisor aziendali – la proprietà cinese Lovol ha comunicato, su sollecitazione della Regione stessa per bocca di quello che Fiom/Cgil Modena ha definito “un sedicente azionista di Arbos”, “l’alta probabilità” che il gruppo si avvii a presentare a breve una procedura concordataria anche per Arbos.

UN NUOVO PRESIDENTE MA SENZA LIQUIDITÀ PER LOVOL

A ciò si aggiunge un ennesimo cambio di referenti, con l’ingresso in scena di  Chris Dixon, incaricato da Lovol ad assumere la presidenza di Arbos e, a breve, anche quella della controllata Goldoni.

«Ci auguriamo – ha dichiarato l’assessore Colla – che le risposte, che non sono arrivate al tavolo di oggi, vengano date a breve al Tribunale. A precise domande rivolte al nuovo presidente, che si è dichiarato disponibile a trovare tutte le soluzioni, apprendiamo, infatti, che i soci cinesi non gli avrebbero consegnato alcuna dote finanziaria. Ovviamente, per quanto ci riguarda, diamo piano supporto al Ministero per portare a buon fine possibili soluzioni industriali in grado di dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori di entrambe le società. Riteniamo che le risposte di Lovol e della società Goldoni Arbos non siano state minimamente all’altezza della situazione che stanno vivendo le maestranze con le loro famiglie».

NO ALLA CESSIONE “SPEZZATINO” E STRETTA VIGILANZA SULLA VICENDA DA PARTE DEL MISE

«È importante che tale vicenda si chiuda tenendo conto dei livelli occupazionali, delle manifestazioni di interesse e di tempistiche compatibili con la gestione della crisi aziendale – ha dichiarato a sua volta il sottosegretario Todde -. Considerato il fatto che si tratta di un marchio storico e di una importante realtà produttiva, tutto il percorso sarà monitorato dal Ministero dello Sviluppo economico. Se sarà necessario, verranno messi a disposizione dal Mise gli strumenti disponibili per gli acquirenti e il Ministero affiancherà l’impresa entrante nel suo percorso di ristrutturazione».

«Noi non tollereremo cessioni segmentate o speculazioni che porterebbero all’aggravamento della situazione attuale – ha puntualizzato –. Le interlocuzioni devono continuare in maniera sensata e puntuale in modo che non appena ci saranno novità sulla manifestazione di interesse, il Mise potrà sedersi al tavolo e analizzare tutti gli strumenti a disposizione in supporto all’operazione».

BELLELLI, SINDACO DI CARPI: «UN INCONTRO SCONCERTANTE»

«Un incontro inconcludente e sconcertante, la proprietà attuale ha solo un’idea precisa: quella del disimpegno e della fuga – è stato il duro commento di Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, anch’egli intervenuto all’incontro al Mise – . Ribadiamo invece che la Goldoni va salvata. Punto! L’impegno di tutti deve andare in questa direzione». Il colosso cinese Lovol, proprietario dell’azienda Goldoni, ha comunicato al Ministero dello Sviluppo economico il probabile avvio di una procedura concordatario anch

©riproduzione riservata