Nei primi tre mesi del 2024 sono state immesse sul mercato italiano 4.169 macchine per le costruzioni, con una riduzione del 22% rispetto allo stesso periodo del 2023. Più in dettaglio, le macchine movimento terra vendute tra gennaio e marzo 2024 sono state 4.002 (-23%) e 167 le macchine stradali (+16%).

PREVISTA PER L’INTERO 2024 UNA CONTRAZIONE DELLE VENDITE DI MACCHINE PER LE COSTRUZIONI TRA IL 5% E L’8%

Macchine per le costruzioni - Mercato italiano - Primo trimestre 2024

I dati sono stati resi noti nel corso dell’assemblea annuale di Unacea, l’associazione di categoria italiana delle macchine e attrezzature per le costruzioni, alla quale ha preso parte Stefano Fantacone (direttore scientifico del CER – Centro Ricerche Europa), presentando l’ultimo Rapporto Unacea-CER che prevede per la fine dell’anno una contrazione complessiva delle vendite di macchine per costruzioni in Italia tra il 5% e l’8%.

EXPORT DI SETTORE IN CRESCITA DEL 14% NEL 2023

Bilancio positivo per l’export di settore nel 2023: tra gennaio e dicembre, stando ai dati dell’ultimo Report commercio estero Unacea-CER, elaborato sulla base dei dati Istat,  le esportazioni hanno superato i 3,5 miliardi di euro, registrando una crescita del 14% rispetto al 2022. In crescita anche le importazioni (+9%) per un valore di oltre 2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene in positivo per oltre 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 23% rispetto allo scorso anno.

L’INCIDENZA SUL CALO DELLE VENDITE DELL’EFFETTO “WAIT AND SEE” GENERATO DALLE ASPETTATIVE PER LE FUTURE POLITICHE INDUSTRIALI

«Dopo il boom di mercato del 2022, le vendite di macchine per costruzioni nel 2023 hanno subito un calo del 7%; dinamica accelerata nel primo trimestre 2024 con una flessione del 22%, forse a causa di un effetto “wait and see” generato dalle aspettative per le future politiche industriali – ha dichiarato Michele Vitulano (nella foto sopra), presidente di Unacea –. Dobbiamo tuttavia considerare che i livelli di vendita raggiunti negli scorsi anni sono stati molto elevati e che l’attuale andamento registra un calo fisiologico».

STANZIATI 13 MILIARDI DI EURO DAL PIANO DI TRANSIZIONE 5.0 A FAVORE DELLE IMPRESE CHE VOGLIONO INNOVARE IN TECNOLOGIA

«Dobbiamo lavorare insieme alle prossime nuove sfide – ha dichiarato il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso in un videomessaggio inviato per l’assemblea degli industriali di Unacea – a partire dalla totale decarbonizzazione entro il 2050 attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica e il rinnovo del patrimonio edilizio».

«È arrivato il momento di settare una politica di settore più attenta alle ricadute nel medio e lungo termine – ha proseguito Urso –. Le imprese del settore costruzioni sono chiamate a rafforzare la loro posizione, investendo sempre di più nell’innovazione e nella propria competitività. Un contributo significativo a favore dell’adozione delle tecnologie più avanzate e nell’integrazione di pratiche sostenibili può essere fornito dal piano di transizione 5.0, che stanzia nel complesso 13 miliardi di euro a favore di tutte le imprese che vogliono innovare in tecnologia»

GLI INTERVENTI DEI RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Nel dibattito conclusivo sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni di categoria invitate all’evento.

«Durante il talk show all’assemblea Unacea, ho avuto l’opportunità di condividere la visione di Ance sulla transizione 5.0 nell’edilizia, sottolineando l’importanza di investire nella formazione del personale, oltre che ad una stabilità del settore edile cogliendo l’opportunità di seguire la direttiva europea case green come un volano per dare struttura e continuità al settore delle costruzioni», ha dichiarato Pierfrancesco Tieni, vicepresidente di Ance Giovani.

«Il mercato del noleggio prosegue il suo trend positivo, ma la crescita è legata agli investimenti per il rinnovo del parco macchine – ha aggiunto Marco Prosperi, direttore generale di Assodimi/Assonolo. Da qui l’importanza della continua collaborazione tra Assodimi e Unacea per i temi comuni e lo sviluppo di macchine sempre più sostenibili».

«Il mondo produttivo di settore è interconnesso e interdipendente quanto mai prima – ha concluso Silvano Squaratti, direttore generale di Assofond –. Lavorare insieme per una sempre più forte rappresentanza di filiera è quindi un imperativo per tutte le sigle associative».

Fonte: Unacea