Positivo esordio per la prima edizione di “VignaLAB – Il Vigneto del Futuro: dalla ricerca al campo”, un’iniziativa dedicata al settore vitivinicolo organizzata lo scorso 28 maggio presso il Centro Sperimentale per la Vitivinicoltura di Fondazione Agrion (Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese), con un’affluenza complessiva di circa 600 persone.
DIMOSTRAZIONI DI RICERCA APPLICATA ALL’AGRICOLTURA E INNOVAZIONI FRA I FILARI

Durante la mattinata, i partecipanti hanno preso parte a un tour tecnico immersivo che, attraverso dimostrazioni pratiche in campo e il coinvolgimento diretto delle aziende espositrici, ha mostrato dal vivo le più recenti e rilevanti innovazioni applicate alla viticoltura: droni, sistemi di supporto alle decisioni (DSS), irrigazione multifunzionale, atomizzatori a rateo variabile, sensoristica avanzata e nuove soluzioni per la difesa fitosanitaria.
Nel pomeriggio si sono svolti un convegno tecnico-scientifico e una tavola rotonda, composta da istituzioni, accademici ed esperti del settore. Tra i temi affrontati il miglioramento genetico della vite, la gestione del suolo, difesa fitosanitaria, i modelli predittivi, l’irrigazione intelligente e l’evoluzione della normativa sull’uso dei droni.
LA RICERCA CHIAVE DI VOLTA PER LO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA

«Chiunque assista alla presentazione delle tecnologìe e dei macchinari agricoli più innovativi, in questo caso per il vigneto, non può che giungere alla conclusione che è la ricerca la chiave di volta per lo sviluppo dell’agricoltura – ha dichiarato il presidente provinciale di CIA-Agricoltori Italiani Cuneo, Claudio Conterno, intervenuto a VignaLAB –. Non c’è altra strada. In Piemonte, la Fondazione Agrion ha le potenzialità per agire, mantenendo il controllo in mani pubbliche, altrimenti tutto finirà per essere gestito dai privati, che legittimamente pensano al proprio tornaconto, prima che al bene comune».
«Abbiamo chiesto alla Regione il coraggio di investire – ha proseguito Conterno –. Ci vogliono soldi, molti soldi, come in Veneto e in Trentino. Non è facile, ma bisogna trovarli. Dobbiamo avere la forza di chiamare a raccolta in Piemonte i migliori ricercatori del settore e farli lavorare sulle soluzioni che servono alla nostra agricoltura, siamo in grave ritardo».
TECNOLOGIA E FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DEVONO ANDARE DI PARI PASSO

«Mentre la tecnologia va avanti – ha osservato il responsabile provinciale del Settore Tecnico di CIA Cuneo, Maurizio Ribotta, anch’egli presente a VignaLAB – è fondamentale far procedere di pari passo la formazione degli operatori in campo, altrimenti le nuove attrezzature finiranno per rappresentare un costo in più, prima che un beneficio per le aziende che non ne hanno compreso appieno le potenzialità. Quello che si è visto oggi alla Tenuta Cannona rappresenta il futuro: droni, autopilotati, mezzi robotizzati. Nella maggior parte dei casi, siamo a livelli di sperimentazione e non ancora di applicazione su larga scala. Ma la strada è segnata e gli agricoltori devono essere formati a recepire le novità».

Dello stesso avviso l’esperto di macchine agricole Michele Musso: «Da una parte, per i ricercatori c’è l’esigenza di adattare le nuove tecnologie alle necessità delle lavorazioni in campo, in modo funzionale a tutte le coltivazioni, sia arboree sia estensive –– ha fatto presente Musso – . Dall’altra, il primo investimento nel presente delle aziende agricole deve riguardare l’aggiornamento professionale, senza il quale si finisce per navigare a vista, rischiando di perdere l’orizzonte del progresso».
Fonte: Fondazione Agrion e CIA-Agricoltori Italiani Cuneo
Fonte immagini: Fondazione Agrion, Genegis GI-Geographical Intelligence, Netsens.