Fra le numerose novità presentate ad Agritechnica 2023 nel settore della robotica ce n’era una dedicata a vigneti e frutteti che parlava italiano: Hammerhead di FieldRobotics, startup bolognese nata nel 2022 che progetta, industrializza e commercializza sistemi robotici terrestri in grado di svolgere autonomamente attività di lavorazione e/o monitoraggio in ambito agricolo.

HAMMERHEAD: DIMENSIONI CONTENUTE PER LAVORARE OVUNQUE

Robot Hammerhead di FieldRobotics

Esposto allo stand Bonfiglioli, rinomata azienda fornitrice dei motori per Hammerhead, FieldRobotics ha progettato un robot compatto cingolato lungo 3,2 metri, largo 1,4 e dal peso di 795 chilogrammi con una capacità di carico di una tonnellata.

I due motori elettrici da 5 kilowatt l’uno forniti da Bonfiglioli consentono l’utilizzo del rover sino a 8 ore in qualsiasi luogo grazie all’assenza di emissioni, mentre i cingoli e la particolare struttura del veicolo permettono di lavorare anche nelle condizioni più difficili, come elevate pendenze in montagna o terreni fangosi.

Oltre alla notevole autonomia, il ridotto raggio di sterzata di soli 2 metri è un altro fiore all’occhiello del robot dell’azienda bolognese, che consente l’utilizzo della macchina per lunghe giornate di lavoro anche nelle aree più anguste.

Hammerhead è equipaggiato con un sollevatore a tre punti CAT1 e la presa di forza da 540/1000 giri/min è azionata da un motore elettrico dedicato da 10 kilowatt, in modo da avere sempre la giusta potenza senza influire sulle prestazioni dei propulsori principali.

GUIDA AUTONOMA O RADIOCOMANDATA

FieldRobotics progetta e costruisce il suo rover interamente in Italia, dal software per la guida autonoma sino alle componenti meccaniche, ponendosi tra i leader della robotica agricola nazionale. Hammerhead, infatti, dispone di due modalità di guida – radiocomandata e autonoma (nella foto sopra) – definibili a seconda delle esigenze del cliente. Particolarmente interessante risulta la modalità autonoma che a sua volta permette due modalità di navigazione: campo aperto e filare.

Robot Hammerhead di FieldRobotics

Con la modalità campo aperto (nella foto sopra), Hammerhead è in grado di raggiungere autonomamente il campo, seguendo le impostazioni dell’utente rispetto alle strade interne da percorrere e utilizzando il segnale GPS RTK e le camere per esplorare il territorio in sicurezza.

Diverse prove in campo sono state svolte nel corso del 2023 durante le quali il robot, abbinato a una trinciatrice Nobili Triturator TL 120 ad azionamento meccanico, ha dimostrato di sapersi muovere in modo autonomo all’interno dei filari.

Arrivato a destinazione, il rover può passare alla modalità “filare” (nella foto sopra) che consente di lavorare senza ricorrere all’utilizzo del segnale GPS, in quanto altri sensori come Lidar e camere ne consentono la navigazione in totale sicurezza. A questo punto, la macchina può eseguire la lavorazione per la quale è stata impostata.

Da sinistra: Lidar, camera RGB e antenne dati

Il progetto sviluppato da FieldRobotics non necessita di una mappatura manuale del campo, in quanto gli algoritmi presenti nel sistema si adattano a qualsiasi tipo di struttura. In questo modo, i parametri da configurare da parte dell’utente sono minimi: direzione della prima svolta, numero di filari del campo e tipo di lavorazione da svolgere.

UN ROVER, TANTE APPLICAZIONI

Robot Hammerhead di FieldRobotics

Hammerhead è stato progettato per svolgere tutte le funzioni di un normale trattore, come dimostra l’attacco a tre punti standard che consente l’abbinamento con tutte le attrezzature attualmente presenti sul mercato.

Lo sguardo di FieldRobotics è ovviamente rivolto al futuro, motivo per cui la startup bolognese sta collaborando con le principali aziende del settore per convertire gli attrezzi standard in strumenti completamente elettrici, al fine di garantire un minor dispendio di potenza da cui derivi una maggiore durata delle batterie. Le attrezzature attualmente in fase di sviluppo sono un irroratore e un telaio universale per attrezzature interceppo.

Oltre all’attacco a tre punti posteriore, la piattaforma possiede anche un pianale superiore con sei punti di attacco che permettono di alloggiare un telaio in grado di ospitare svariate tipologie di attrezzature tra cui, ad esempio, una botte per i trattamenti o cassette per la raccolta della frutta.

© Francesco Ponti