Il mondo agricolo e della meccanica è pronto a cogliere le opportunità dell’irrorazione di precisione con droni. Lo hanno ribadito con forza le associazioni di categoria nel corso del convegno “Droni in agricoltura: lo stato dell’arte”, organizzato da Federacma ad Agrilevante Bari, a poche ore dall’approvazione in Parlamento della norma che avvia la sperimentazione nazionale sull’impiego dei droni per i trattamenti fitosanitari.
CONFRONTO AD AGRILEVANTE A BARI TRA UNIVERSITÀ, POLITICA E IMPRESE, OEGANIZZATO DA FEDERACMA

Il convegno organizzato dalla Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio ha messo a confronto alla “Fiera del Levante” università, politica e imprese su uno dei temi più attuali per il futuro dell’agricoltura italiana.
Ad aprire i lavori sono stati il prof. Simone Pascuzzi e il PhD Francesco Paciolla dell’Università degli Studi di Bari con una relazione che ha tracciato l’evoluzione tecnologica del comparto agricolo, dalle prime fasi di meccanizzazione fino all’attuale transizione verso l’agricoltura di precisione e l’agricoltura 4.0.

Dall’uso dei sensori ai big data, dai rover autonomi agli algoritmi di intelligenza artificiale, i docenti hanno evidenziato come i droni rappresentino oggi uno degli strumenti più versatili per una gestione agricola efficiente, sostenibile e sicura.
COLMATO UN VUOTO LEGISLATIVO CON L’APPROVAZIONE DELLA NORMA CHE CONSENTE IN VIA SPERIMENTALE PER TRE ANNI L’IRRORAZIONE AEREA CON DRONI SU TERRENI AGRICOLI

Il cuore del convegno ha riguardato l’impiego dei droni per l’irrorazione di precisione. Collegato da remoto, il senatore Luca De Carlo (nella foto sopra), presidente della Commissione Agricoltura del Senato, ha illustrato il contenuto del recente emendamento da lui proposto e approvato nel Decreto Semplificazioni, che consente – in via sperimentale per tre anni – l’irrorazione aerea con droni su terreni agricoli, nel rispetto di condizioni rigorose di sicurezza, tracciabilità e tutela ambientale. Un passo atteso da tempo dal mondo agricolo, che finora scontava un vuoto normativo e restrizioni non più coerenti con le innovazioni disponibili.
«Era doveroso dare il via a una fase di sperimentazione concreta, che permetta di verificare sul campo le potenzialità dei droni per una protezione delle colture più mirata, sicura e sostenibile – ha dichiarato De Carlo –. L’agricoltura di precisione è una risposta alle sfide ambientali, economiche e occupazionali del settore, ed è anche una leva per attrarre nuove generazioni».
RICHIESTI DALLE ASSOCIAZIONI AGRICOLE E DELLA MECCANICA AGRARIA TEMPI RAPIDI PER L’ADOZIONE DEI DECRETI ATTUATIVI E PER LA DEFINIZIONE DEI PROTOCOLLI STANDARD
Al confronto hanno preso parte le associazioni agricole e della meccanica agraria: Confagricoltura, Copagri, CAI Agromec e UNCAI Contoterzisti, che hanno espresso pieno sostegno alla norma, chiedendo tempi rapidi per l’adozione dei decreti attuativi e per la definizione dei protocolli standard, affinché le imprese possano utilizzare questa tecnologia in modo efficace e regolare, superando presto la fase sperimentale.
Ti potrebbe interessare >>> Uso dei droni per i trattamenti fitosanitari: Uncai soddisfatta dell’emendamento che lo autorizza in via sperimentale
A chiudere i lavori è stato Andrea Borio, presidente di Federacma, che ha sottolineato il ruolo chiave dei rivenditori di macchine agricole nella diffusione di queste soluzioni: «Siamo pronti a diventare un punto di riferimento anche per la vendita e l’assistenza di droni agricoli, che si affiancheranno ai macchinari ad alto contenuto tecnologico che già offriamo. L’innovazione è parte integrante della nostra visione di filiera»..
Fonte: Federacma
Fonte immagini: Freepik (apertura), Federacma.