L’assemblea dei soci del Consorzio Agrario di Ancona ha approvato il bilancio 2024 che si è chiuso con un fatturato di 67,8 milioni di euro, 7,7 milioni di euro in meno rispetto al risultato del 2023.

Operando in stretto legame con il settore primario – si legge nella nota stampa diffusa da quello che rappresenta l’unico Consorzio in ambito regionale ad aver mantenuto inalterata la propria autonomia – anche per il Consorzio il 2024 è stato un anno tra i più difficili per il perdurare dell’aumento del costo del denaro e lo strascico degli effetti negativi della precedente campagna cerealicola.

SERVIZI PUNTUALMENTE GARANTITI NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ

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In questo contesto, adottando i consueti comportamenti di prudenza ed oculatezza nelle scelte commerciali e di gestione economico finanziaria, il Consorzio è comunque riuscito a garantire tutti i propri servizi a soci (attualmente sono circa 360) e clienti in maniera puntuale.

Tra le voci di bilancio più importanti, ricorda il Consorzio, vi è quella della commercializzazione dei cereali, in particolare del grano duro il cui ammasso è tornato su livelli soddisfacenti sfiorando le 50 mila tonnellate. Attività questa che ha generato un ricavo di 22,9 milioni, malgrado i prezzi di vendita si siano mantenuti bassi. Quotazioni basse anche per il girasole, nonostante l’ammasso effettuato dal Consorzio sia stato più che soddisfacente.

I MAGGIORI CONTRACCOLPI SONO STATI REGISTRATI, COM’ERA PREVEDIBILE, NEL SETTORE DELLE MACCHINE AGRICOLE

Con i contributi comunitari che continuano a diminuire e con una Regione Marche che, attraverso lo Sviluppo Rurale, non è riuscita a sostenere le aziende come avrebbe dovuto – rileva il Consorzio – le imprese agricole hanno necessariamente dovuto contrarre i propri investimenti.

In questo caso, i contraccolpi maggiori per il Consorzio si sono registrati nel settore delle macchine agricole, nello specifico per i marchi Case e New Holland, dove tra l’altro, proprio per la crisi del mercato, il management del gruppo CNH a livello nazionale ha cambiato l’impostazione commerciale riunendo per la prima volta questi due marchi sotto un’unica direzione.

«In questo clima di incertezza di mercato e di elevati costi del denaro – si legge nella relazione al bilancio – il Consorzio Agrario di Ancona con attente ed oculate politiche economico-finanziarie ed attingendo a quel ‘fieno’ che in maniera prudenziale aveva messo in cascina in periodi migliori è riuscito a tenere comunque la barra diritta e ben salda».

Fonte testo e immagini: Consorzio Agrario di Ancona. Le immagini si riferiscono al “Porte Aperte” organizzato lo scorso 15 marzo presso le sedi del Consorzio di Jesi e di Macerata.