Lo scorso 14 aprile l’assemblea degli azionisti di CNH Industrial ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno, a partire dall’EU–IFRS Annual Report 2022, che include il bilancio consolidato e il bilancio d’esercizio, e dalla distribuzione del dividendo. In questo caso è passata la proposta del cda di distribuire un dividendo di 0,36 euro per ciascuna azione ordinaria, per un importo complessivo di circa 483 milioni di euro (pari a circa 510 milioni di dollari), in linea con la politica della società di distribuire agli azionisti sotto forma di dividendi una percentuale di utili tra il 25 e il 35 per cento.Il dividendo sarà posto in pagamento il 3 maggio 2023.

CONFERMA DEI VERTICI DEL CDA

Suzanne Heywood presidente CNH Industrial

L’assemblea dei soci di CNH Industrial ha inoltre dato parere favorevole alla politica sulla remunerazione 2022 e alla composizione del cda, con la conferma dei vertici. Confermati dunque i due amministratori esecutivi Suzanne Heywood (presidente, nella foto sopra) e Scott W. Wine (amministratore delegato) ed anche gli amministratori non esecutivi Howard W. Buffett, Karen Linehan, Alessandro Nasi, Vagn Sorensen e Asa Tamsons, ai quali si sono aggiunti, nominati per la prima volta, Elizabeth Bastoni e Richard J. Kramer. La Deloitte Accountants B.V., poi, è stata designata revisore contabile indipendente per l’esercizio 2024.

PUBBLICATO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2022

Mietitrebbia New Holland - CNH Industrial

In occasione dell’assemblea degli azionisti, la società ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2022. Il documento è stato redatto in conformità con gli Standards GRI: Core Option e con Sustainability Accounting Standards Board (SASB), che costituiscono i maggiori riferimenti internazionali per la rendicontazione delle tematiche di sostenibilità. Il Bilancio di Sostenibilità contiene le priorità dell’anno precedente, i relativi target strategici e i principali risultati raggiunti da CNH Industrial.

PRUDENZA NELLE PREVISIONI PER LE AVVERSE CONDIZIONI DI MERCATO, MA OTTIMISMO PER IL FUTURO

Macchine New Holland - CNH Industrial

«Guardiamo al futuro con energia e ottimismo, anche se siamo stati prudenti nelle nostre previsioni, viste le avverse condizioni di mercato», ha affermato il presidente di CNH Industrial Suzanne Heywood nel corso dell’assemblea. Tuttavia, ha aggiunto, «la domanda è migliorata e siamo stati in grado di gestire i costi, mantenendo la nostra politica dei prezzi». A sua volta l’amministratore delegato Scott W. Wine ha precisato che il 2022 è stato un anno durante il quale il gruppo è riuscito a vedere la propria redditività in crescita, nonostante l’aumento del costo delle materie prime, grazie ad una elevata domanda dei prodotti con prezzi più alti che ha compensato il rincaro dei costi».

LA LETTERA DI JOHN ELKANN AGLI AZIONISTI DI EXOR PER FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL GRUPPO E SULLE SFIDE ATTESE NEL 2023

L’evoluzione di CNH Industrial ha rappresentato anche uno degli argomenti centrali dell’ormai tradizionale lettera inviata il 17 aprile agli azionisti di Exor da John Elkann (nella foto sopra), amministratore delegato e numero uno della holding che fa capo alla famiglia Agnelli-Elkann e che detiene partecipazioni in società operanti in settori diversi, tra cui, oltre a CNH Industrial, Stellantis, Iveco Group, Ferrari, GEDI Gruppo Editoriale e Juventus.

Una lettera che fa il punto sulla situazione economica del gruppo e sulle sfide attese nel 2023 ed esordisce così: «Nel corso di questi ultimi quattro anni abbiamo attraversato molte difficoltà che, invece di risolversi, hanno continuato ad intensificarsi, come il conflitto tuttora in atto in Ucraina, la tensione geopolitica tra America e Cina e l’inflazione globale in crescita al 9 per cento, e che nell’insieme stanno determinando perdite senza precedenti sia per le azioni sia per le obbligazioni».

EVIDENZIATA NELLA LETTERA LA PRESTIGIOSA TRADIZIONE DI CNH INDUSTRIAL

Trattando poi di CNH Industrial, Elkann ha ricordato innanzitutto la sua grande tradizione e la sua ricca gamma di marchi storici, Case IH, New Holland, Fiat e Ford, «le cui origini risalgono a quattro imprenditori del XIX° e XX° secolo che sono i “padri fondatori” dell’odierna CNH Industrial. Parliamo di Jerome Increase Case, creatore nel 1842 a Racine, nello stato americano del Wisconsin, della JI Case Threshing Machine Company, e di Abe Zimmerman, che nel 1895 inizia a lavorare in un’officina di riparazioni a New Holland, in Pennsylvania. Ed ancora del mio trisnonno Giovanni Agnelli, fondatore a Torino della Fiat nel 1899. che nel 1918 realizzò il suo primo trattore, il modello 702, ed ancora di Henry Ford, che diede vita alla Ford Motor Company ed in seguito nel 1917 mise a punto il suo primo trattore, il modello F, primo trattore al mondo prodotto in serie».

SOLIDI RISULTATI NEL 2022 E CONTINUO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DIGITALI E DI PRECISIONE, CHE HANNO GENERATO 0,9 MILIARDI DI DOLLARI DI RICAVI E SONO PREVISTE IN COSTANTE CRESCITA   

Poi, a proposito dell’oggi di CNH Industrial, Elkann sottolinea nella sua lettera come la società «continui a a mettere a segno solidi risultati, con ricavi consolidati nel 2022 per 23,6 miliardi di dollari (+21 per cento rispetto all’esercizio precedente)». CNH Industrial, inoltre, «sta proseguendo nello sviluppo delle sue tecnologie digitali e di precisione, continuando ad esplorare anche fonti di energia alternative e a creare approcci più specializzati nella costruzione».

Trattore New Holland - CNH Industrial

A sostegno di tutto questo, ha scritto Elkann, «nel 2021 CNH Industrial ha acquisito Raven, leader nell’agricoltura di precisione, per 2,1 miliardi di dollari: le tecnologie di precisione hanno contribuito a generare 0,9 miliardi di dollari di ricavi per l’azienda nel 2022, con previsioni di crescita annua del 10-15 per cento negli anni a venire».

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