ADR, l’azienda di Uboldo (VA) che dal 1954 produce assali fissi e sterzanti, con 15 sedi sparse nel mondo e oltre mille dipendenti, ha donato oltre 300 mila euro  sotto forma di dispositivi di protezione individuale.

Già nel mese di gennaio, quando l’emergenza era localizzata in Cina (dove il Gruppo è attivo con uno stabilimento a Qingdao), l’azienda  aveva fatto recapitare in loco saturimetri, mascherine, camici, visiere e altri strumenti necessari per fronteggiare la situazione.

Scoppiata l’emergenza anche in Europa, il gruppo ha importato attraverso i propri fornitori strumentazioni utili, distribuite poi attraverso le proprie sedi in Italia, Francia e Polonia.

«Abbiamo innanzitutto messo in sicurezza i nostri dipendenti, fornendo loro mascherine – ha dichiarato a un quotidiano locale Ettore Radrizzani, nipote di Giovanni Radrizzani, il fondatore dell’azienda – poi, dopo aver donato le mascherine che avevamo in esubero, abbiamo fatto importare quello che poteva servire e che non si trovava in commercio in quel momento».

L’ultima tranche arrivata ai presidi medici sparsi sul territorio di Varese e Como è di 700 saturimetri, 5000 mascherine e 1000 visiere. 

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